Marc Isart (Madrid, Spagna)

Nella parte orientale di Madrid, nel paese di Belmonte di Tajo (famoso per il suo formaggio Manchego), è nata quella “benedetta maldición”, che ci regala la possibilità di bere “vini di sete”, provenienti da vigneti vecchi e alberelli molto storti, con le uve Malvar (o Lairen) in bianco, Tempranillo, Garnacha.
Qui vive Marc, alla ricerca del piacere nei suoi vini, con la riflessione: “dobbiamo pensare al vino come godimento. In Spagna si è prodotto troppo vino per “concorsi di bellezza” e poco vino gastronomico, per questo la gente ha smesso di consumarlo. Nella primavera o d’estate, è difficile finire una bottiglia se il contenuto ti lascia secchezza, legno, marmellata…Io non ne sono capace. Perciò insisto sull’etichetta, a rimarcare l’importanza di produrre vino per berlo facilmente”
Marc Isart pratica una viticultura ecologica, e non sente la necessità di certificarsi in nome di una coscienza già propria del passato tradizionale e organico, che non rinvendicava la propria etica. Convinto che la relazione con i suoi clienti sia la cosa fondamentale, la fiducia viene prima dell’etichetta.